SYDNEY (Australia) – «Incontrarsi è stata un’esperienza bellissima. Il messaggio del Santo Padre è stato di grande interesse, e ci siamo anche resi conto di quanto Sydney sia una città così cosmopolita dove vivono insieme tante etnie. Siamo rimasti colpiti dal suo fascino, dall’organizzazione ma soprattutto dalla disponibilità della gente». Così hanno raccontato i giovani molisani la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù in Australia, ‘invasa’ da mezzo milione di papaboys definito “uno tsunami di fede e di gioia”. Alla Gmg c’erano molti gruppi molisani provenienti da vari paesi sia dell’alto che del basso Molise. Le parrocchie, le scuole e le famiglie che li hanno ospitati sono state generose nell’accogliere questi giovani visitatori, che hanno ricambiato con calore e affetto Sono partiti anche da Termoli: i giovani della Gioventù Francescana accompagnati da frate Pasquale e frate Nicola, Don Angelo Castelli della parrocchia del Crocifisso e il gruppo di Don Montini Valeriano del Cammino Neocatecumenale.
Incontriamo don Angelo Castelli prima della partenza verso casa.
«E’stato un grande dono per me partecipare ancora una volta alla Gmg, questa volta insieme al gruppo della Gifra di Termoli guidato da fra Pasquale Cianci. Quello che mi ha spinto a fare un viaggio così lungo fino a Sydney è stato il desiderio di ritrovarmi immerso nell’abbraccio della chiesa unita al Papa, ai veri giovani di tutti i popoli della terra. Un merito va all’associaizone molisana la SAM, alla presidente Michelle Santillo e al Consigliere dei molisani all’estero che ci hanno organizzato l’alloggio e le visite della citta’».
Qual è stato il primo impatto con la città e quali sono stati i vostri impegni?
«Sin dalle prime uscite abbiamo potuto notare e renderci conto dell’attesa e della preparazione della giornata da parte della chiesa locale di questo grande Paese. Il nostro pellegrinaggio è iniziato in Cattedrale con due soste di preghiera davanti all’immagine della Madonna nostra Signora della Croce del Sud e all’urna delle reliquie del Beato Pier Giorgio Frassati, portata per l’occasione dall’Italia.
La provvidenza ha voluto che la conclusione della nostra permanenza a Sydney si svolgesse nuovamente in Cattedrale con una concelebrazione con il gruppo di giovani Di Ivrea accompagnato dal loro Vescovo Arrigo Miglio. I momenti culminanti sono stati gli incontri col Papa nell’accoglienza di giovedì, nella veglia di sabato, e la messa conclusiva della domenica».
Ma cosa spinge questi giovani pellegrini a seguire il Papa ovunque?
«I giovani del mondo vengono proprio per questo alla Gmg. Nel Papa trovano il punto di riferimento, la fede su cui riporre con sicurezza le loro energie, il loro entusiasmo, la loro speranza. E Benedetto XVI non li ha delusi. Nei suoi discorsi ha riportato tutti alla verità del battesimo e il dono dello Spirito Santo. La sua catechesi ha coronato in maniera magistrale le altre catechesi che tanti Vescovi del mondo hanno rivolto ai giovani nelle chiese della città e dei sobborghi di Sydney»
Durante le catechesi quali sono stati i Vescovi che avete incontrato?
«Abbiamo avuto la gioia di incontrare Mons. D’Ambrosio, Mons. Ruppi, Mons. Santoro e tantissimi giovani della nostra Italia e del mondo intero. Con Mons. Ruppi abbiamo concelebrato una messa in onore della Madonna di Castelpetroso dedicata ai nostri emigranti molisani in Australia. Un incontro intenso e cordialmente che Mons. Ruppi ha presieduto con Don Rocco parroco di Bojano e vicario episcopale del Santuario e Don Michele di Baranello».
Qual è stato il messaggio che il Papa ha rivolto al mondo?
«Il tema della testimonianza cristiana con la forza dello Spirito Santo è stato il concetto di tutte le giornate Mondiali della Gioventù. Il Santo Padre lo ha ampiamente approfondito nelle sue catechesi invitando ai giovani a vivere con fiducia e responsabilità il loro turno nella grande storia dell’evangelizzazione. Con molto realismo ha ripercorso le sfide del nostro tempo e le tante ferite presenti nella creazione e nelle relazioni delle persone e delle comunità. A causa delle ingiustizie, dell’egoismo e delle dimenticanze a Dio. Il realismo vuole mettere “da parte” Dio.
L’opera che attende alla chiesa e i giovani è quello di riportare l’umanità a mettere al centro Dio. La sentenza è stata fatta. Ora è affidato a ciascuno dei giovani il compito di far crescere e far maturare».
In questo viaggio meraviglioso anche i giovani molisani hanno avuto un ruolo rilevante. Ne abbiamo incontrati tanti; Rocco, Tommaso, Maddalena, Italo, Manuel, il simpaticissimo Jerry. Erano a Sydney per vivere una bella esperienza, conoscere le persone che avevano gli stessi ideali e capire come andare avanti nella vita.
Erano qui per testimoniare la loro fede e l’affetto a Benedetto XVII. Maddalena (di San Martino in Pensilis) è rimasta colpita dalla gentilezza dei residenti: «pur non parlando inglese ho chiesto un limone ad una vicina che gentilmente me lo dato e mi ha invitata a casa per un caffè…»
In valigia tante emozioni e ricordi bellissimi di queste settimane, «che non dimenticheremo mai».
LEO DI BERNARDO
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